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HIC SUNT LEONES

DIARI DI PERIFERIA ROMANA

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"Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio".

                                                                                                                              Italo Calvino da Le città invisibili

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Così veniva indicato sulle mappe dell’antica Roma il territorio fuori dai confini dell’Impero, oltre il conosciuto. 

E da che mondo è mondo l’ignoto fa paura.

Duemila anni dopo, dentro i confini della città, esiste uno spazio  semisconosciuto che incute timore ai più, la periferia.

Serie televisive, lavori fotografici, filmografia d’autore, raccontano la vita ai margini della città e non contribuiscono di certo a cambiare la percezione di questi territori dove le persone hanno stampato in faccia quanto sia duro vivere.

Gli intonaci, i muri di cemento facciavista, le facciate dei palazzi portano gli stessi segni, raccontano storie.

Per capire bisogna entrare nei cortili, percorrere i camminamenti, fermarsi negli androni, respirare quell’aria, ascoltare i rumori, le voci, sentire gli odori.

Spesso trasmettono inquietudine, stanchezza, alienazione.

Alle volte però intravedi un barlume di speranza, di amore, voglia di riscatto.

Senti che sotto la cenere il fuoco non è ancora spento.

Con il tempo ho imparato che i muri possono parlare, basta saperli ascoltare.

Ed è su questo aspetto che ho incentrato il mio lavoro.

Ho fotografato l’assenza delle persone per raccontare la loro vita.

Questo lavoro più che documentare vuole evocare delle atmosfere, degli stati d'animo. 

Ho accompagnato le immagini di questi diari con testi scritti di getto, spontanei, come del resto sono le mie fotografie.

Buon viaggio.

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